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Il rapporto dell’AEA «Renewable energy in Europe — 2018» (Energie rinnovabili in Europa – 2018) illustra i progressi compiuti nella diffusione delle fonti di energia rinnovabili a livello dell’UE sulla base dei dati ufficiali per il 2016 e delle stime preliminari dell’agenzia stessa per il 2017.
Secondo il rapporto, nel consumo finale di energia dell’UE la quota di quella proveniente da fonti rinnovabili è aumentata dal 16,7 % nel 2015 al 17,0 % nel 2016 e, in base alle previsioni, al 17,4 % nel 2017. Sebbene l’obiettivo che l’UE si è data per il 2020 di arrivare al 20 % di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia sia ancora alla portata, i recenti aumenti di tale consumo in alcuni Stati membri stanno rallentando il ritmo di crescita della quota di energia ottenuta da fonti rinnovabili per l’insieme dell’Unione.
Per raggiungere l’obiettivo fissato per il 2030, gli Stati membri devono incrementare collettivamente la quota di energia da fonti rinnovabili almeno al 32 % del consumo finale lordo di energia. Come evidenziato dal rapporto dell’AEA, attualmente il ricorso alle energie rinnovabili da parte dei singoli Stati membri presenta notevoli fluttuazioni, da oltre il 30 % del consumo finale lordo di energia in Austria, Danimarca, Finlandia, Lettonia e Svezia a meno del 9 % in Belgio, Lussemburgo, Malta e nei Paesi Bassi.
Nel 2017, l’85 % di tutti i nuovi impianti nell’UE era destinato alla produzione di energia da fonti rinnovabili, di cui per tre quarti eolica e fotovoltaica. Un terzo dell’energia elettrica consumata nell’UE nel 2016 e nel 2017 proveniva da fonti rinnovabili.
Il riscaldamento e il raffreddamento rimangono il principale settore di mercato per le energie da fonti rinnovabili nell’UE, con una quota del 19 % circa nel 2016 e nel 2017. In evidente ritardo è il settore dei trasporti, in cui negli stessi anni solo il 7 % dell’energia usata proveniva da fonti rinnovabili. La maggior parte dell’energia da fonti rinnovabili utilizzata per i trasporti è ascrivibile ai biocarburanti, che possono contribuire al conseguimento dei suddetti obiettivi solo se provvisti di certificazione di conformità ai criteri di sostenibilità di cui alla direttiva sulle energie rinnovabili.
Secondo il rapporto, l’UE è ancora il leader mondiale nella produzione pro capite di energia elettrica da fonti rinnovabili, benché la Cina stia ora incrementando gli investimenti in nuovi impianti. Anche la quota di posti di lavoro legati alla produzione di energie rinnovabili registra progressi più rapidi in Brasile e in Cina che nell’UE.
Il crescente ricorso alle energie da fonti rinnovabili ha consentito all’UE di ridurre la domanda di combustibili fossili e le relative emissioni di gas a effetto serra. Secondo l’analisi dell’AEA, le emissioni totali nell’UE di tali gas sarebbero aumentate del 9 % circa nel 2016 e del 10 % nel 2017, se il ricorso alle energie rinnovabili, in crescita dal 2005, non avesse sostituito l’11 % del consumo interno lordo dell’UE in termini di combustibili fossili nello stesso periodo.
I rapporti «Energie rinnovabili in Europa» integrano la valutazione annuale dell’AEA in merito ai progressi verso il raggiungimento degli obiettivi climatici ed energetici dell’UE di cui alla pubblicazione Trends and projections in Europe 2018 (Tendenze e previsioni in Europa per il 2018).
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