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La tragedia umanitaria causata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha scioccato il mondo e stravolto le vite di milioni di Ucraini. I costi umani della guerra sono incommensurabili e aumentano ogni giorno che passa. Subito dopo lo shock iniziale hanno iniziato a emergere anche impatti di tipo diverso: uno di questi riguarda la minaccia alla fornitura costante e conveniente di energia all’Europa.
Molti aspetti della nostra vita dipendono dall’energia: usiamo l’energia per riscaldare le case, cucinare e spostare merci e persone. Sicurezza energetica significa essenzialmente avere energia sufficiente e costantemente disponibile per il nostro uso corrente e futuro.
Avere accesso a energia sufficiente non significa necessariamente essere in grado di potersela permettere. Famiglie e comunità potrebbero soffrire di «povertà energetica». In un’indagine svolta nell’ Unione europea nel 2020, l’8 % della popolazione aveva dichiarato di non essere in grado di scaldare adeguatamente la propria abitazione.
Secondo Eurostat, nel gennaio 2022 il tasso di inflazione annuo, relativo all’energia in generale nell’UE, era pari al 27 %. Il prezzo del gas naturale era superiore del 40 % rispetto al gennaio 2021. Alcuni paesi hanno patito il rialzo del prezzo del gas in maniera più dura rispetto ad altri: i prezzi sono aumentati del 67 % in Belgio e del 58 % nei Paesi Bassi. Molti paesi hanno messo a punto regimi di sovvenzione per abbassare le bollette energetiche. Allo stesso tempo, però, queste sovvenzioni non dovrebbero cancellare gli incentivi al risparmio energetico.
La geopolitica dell’energia ha già plasmato la storia prima d’ora. Le crisi petrolifere degli anni settanta, in cui i paesi maggiori produttori di petrolio tagliavano le esportazioni per influenzare l’economia e la politica, hanno determinato cambiamenti nelle politiche mondiali, oltre che nella produzione e nei mercati globali dell’energia. I paesi hanno adottato misure a breve termine per vietare i voli o l’uso delle automobili in determinati giorni, alcuni hanno investito nelle piste ciclabili per ridurre la domanda di petrolio e altri hanno diversificato la fonte delle importazioni o estratto petrolio e gas da nuove riserve.
La guerra in Ucraina potrebbe innescare un cambiamento di pari portata nel sistema energetico europeo. Solo due settimane dopo l’inizio dell’invasione russa, i leader dell’UE si sono riuniti a Versailles, in Francia, e hanno convenuto di ridurre la dipendenza energetica europea, invocando una diminuzione del ricorso ai combustibili fossili, uno sviluppo più veloce delle rinnovabili e un miglioramento dell’efficienza energetica.
La necessità di trovare una strada verso un sistema energetico a basse emissioni di carbonio per l’Europa ha carattere d’urgenza. Il piano REPowerEU, proposto dalla Commissione europea nel maggio 2022, mira a trasformare rapidamente il sistema energetico europeo per porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili russi e accelerare la lotta contro il cambiamento climatico. Le misure fondamentali del piano includono il risparmio energetico, la diversificazione delle forniture energetiche, l’attuazione di potenziali misure di emergenza per controllare la domanda, oltre all’accelerazione dell’introduzione dell’energia rinnovabile per sostituire i combustibili fossili nelle abitazioni, nell’industria e nella produzione di elettricità.
Il piano REPowerEU propone un approccio globale, che comprende sia la diversificazione delle forniture energetiche sia una transizione accelerata verso un sistema energetico basato su fonti rinnovabili. Inoltre, il piano pone ulteriormente l’accento su un altro aspetto cruciale per contrastare la crisi attuale: l’efficienza energetica. A tal fine, la Commissione europea ha proposto di potenziare le misure a lungo termine adottate al riguardo, incluso l’innalzamento dal 9 % al 13 % dell’efficienza energetica come obiettivo vincolante.
La Commissione ha anche chiesto agli Stati membri di avviare campagne pubbliche mirate per il risparmio energetico nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro. Secondo la Commissione, in caso di successo, le campagne permetteranno di tagliare la domanda di gas e petrolio del 5 %. Gli Stati membri sono anche incoraggiati a promuovere il risparmio energetico, per esempio riducendo le tasse sui sistemi di riscaldamento e gli elettrodomestici ad alta efficienza energetica nonché sull’isolamento degli edifici.
Più recentemente la Commissione ha proposto nuovi interventi nel contesto del discorso sullo stato dell’Unione del 2022. Le proposte includono la riduzione del consumo di energia elettrica, specialmente durante specifiche ore di picco, il tetto ai ricavi dei produttori, i contributi di solidarietà dall’industria dei combustibili fossili e la regolamentazione dei prezzi.
Il tipo di energia più economico e pulito è quello che non usiamo o produciamo. Meno energia utilizziamo, più è facile produrla da fonti rinnovabili. Minore è la nostra necessità di combustibili fossili, meno avremo bisogno di importarne e maggiore sarà il taglio delle emissioni di gas a effetto serra e dell’inquinamento atmosferico.
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